venerdì 18 agosto 2017

Giorno centosei: Agosto in città.

Agosto in città è come la domenica sera.
La stessa malinconia ti assale vagando tra le strade deserte del centro, ma è una sensazione che può anche apparire dolce se ti lasci riempire dal silenzio inusuale della città assopita.

Sì, ad Agosto la città si addormenta, non è vero che muore, semplicemente impara altri ritmi: tutto scorre più lentamente, ogni angolo appare svuotato dai rumori e riemerge in una veste nuova.
Le vie di Torino tornano a correre parallele nel loro vuoto metafisico, nelle piazze fiorisce lo spazio perduto, i passi di qualche stanco turista si trascinano sull'asfalto bollente.

Agosto in città: croce e delizia che si ripete ogni anno.
Lenta processione di serrande abbassate su negozi silenziosi, persiane chiuse e appartamenti fantasmi (chissà verso quale meta saranno partiti i loro abitanti), anziani e disperati che popolano i giardini, l'estate che declina verso Settembre scolorendo nei suoi tramonti tiepidi.

Agosto in città è un atto di coraggio, si apprezza solo se davvero dentro di te è tutto a posto.
O se forse, una nuova felicità, si sta affacciando tra i giorni alleggerendo ogni ombra.
Io raramente riesco a bermelo tutto d'un fiato: qualche sorso tra una partenza e l'altra me lo fa apparire bello, imbevuto di un fascino solo suo.
Ma mentre lo dico mi attende una nuova valigia con le fauci spalancate e l'idea che al ritorno troverò il mio amato settembre dove ogni cosa ricomincia, dove un nuovo capodanno fuori luogo spalanca le sue braccia alle infinite possibilità di un ennesimo inizio.    
 

 




                                       https://www.youtube.com/watch?v=TGGOkp0VHac