venerdì 26 maggio 2017

Giorno novantasei: Inspiro, ispiro. La magia delle parole.

Inspirazione: atto dell'inspirare, immettere aria nei polmoni dall'esterno.
Ispirazione: estro creativo, impulso alla creazione artistica.

Curioso come queste due parole, apparentemente estranee tra loro, siano separate da una sola, piccola lettera: la "n".
Sono due termini che appaiono distanti nei loro significati, ma che in realtà hanno un legame speciale che le unisce.
Me ne sono accorta stamattina tornando dalla piscina.

Il Venerdì mattina è sempre un momento privilegiato per me.
Un momento di inspirazione -mai come durante l'attività fisica diventa fondamentale saper respirare nel mondo giusto- e di profonda ispirazione: aspetto l'autobus osservandomi intorno, i dehors sono pieni di gente che chiacchiera o sfoglia il quotidiano in compagnia di un caffè, ci sono anziani che trascinano con passo incerto i loro carrellini della spesa verso il vicino mercato, la vita di quartiere scorre al suo consueto ritmo quotidiano.
Amo la semplicità di questi fotogrammi di consuetudine.
Non so perché, ma il semplice fatto di starmene immersa in questo quadro vivente che non racchiude in sé nulla di straordinario mi riempie di ispirazione, stimola centinaia di collegamenti, idee, richiama immagini in un concatenarsi incessante di ipotesi, possibilità, fantasie.

Ci ripenso adesso davanti alla mia seconda colazione fatta di caffè americano a ciambellone (questo è un altro dei motivi che mi fanno amare il Venerdì): ogni atto creativo è un movimento che parte dall'esterno per arrivare dentro, sin nelle vene di chi osserva e Sente, per poi tornare fuori trasformato, incarnato in parole immagini o in qualsiasi altra forma di espressione.

Ispirare, inspirare.
In fondo non c'è molta differenza tra l'atto del respirare, del prendere ossigeno e quello del creare lasciandosi accendere da ogni piccolo stimolo esterno.

Si inspira e ci si lascia ispirare per lo stesso motivo: Vivere.






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