lunedì 1 maggio 2017

Giorno ottantuno: un caffè per due.

Una giornata di freddo, dopo settimane di estate anticipata.
La pioggia incessante e il desiderio letargico di rintanarsi in un pomeriggio di coperte e libri.
Il lavoro, che anche se oggi è la festa del lavoratore, non puoi evitare.
Una colazione -quasi pranzo- con un'amica, chiacchiere, risate e un regalo magico: due tazzine e un biglietto benaugurale.

Chissà quando potrò bermi questo caffè speciale.

Per il momento le ho riposte all'ultimo piano della vetrinetta.
Sono lì, le posso guardare sempre, così da non dimenticarmi di sperare ancora che prima o poi arriverà qualcuno che se lo meriterà quel caffè.
Quel biglietto rosso me lo sono riletto varie volte, sorridendo, sperando che possa essere premonizione di qualcosa di bello che non tarderà ad entrare nella mia vita.

Uno strano lunedì agrodolce al sapore di domenica, una giornata di autunno ritrovato e immagini ingombranti che non vogliono sbiadire.

Due tazzine amuleto che aspettano il momento giusto per riempirsi di profumo denso e scuro.
Una carezza calda in questo grigio incessante.

Lasciare fluire, lasciare andare.
Vivere scivolando con leggerezza sopra gli epiloghi.
Scrivere un punto e andare a capo.
Iniziare ancora, con una nuova lettera Maiuscola.





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