domenica 30 aprile 2017

Giorno ottanta: di onde, code felici e aria salata.

Spesso i cambi di programma nascondono piacevoli sorprese.
Ieri mattina avevo in mente di andare al mercato dell'usato e poi vedere un film al cinema con un'amica, ma una serie di eventi fortuiti hanno completamente scombussolato i miei piani e non solo quelli di ieri, ma anche di oggi. 
La mia amica, infatti, mi invita al mare. 
Invito inatteso e accettato entusiasticamente all'istante.

Ogni anno il primo incontro con il mare è un rituale importante e che si carica di magia. 

Il corpo ancora infreddolito e biancastro è reduce dai lunghi mesi invernali passati dentro casa e ha bisogno di un po' di tempo per adattarsi alla luce e al caldo che tornano. 
Ogni volta che arriva il momento del primo costume è sempre un trauma.
Terribile vedersi addosso quel non colore indefinito che non fa che risaltare ogni minuscola imperfezione del nostro corpo. 
Sarebbe bello che esistesse una sorta di passaggio automatico dal pallore dei mesi freddi al colorito che si acquista grazie a qualche giornata al sole. Invece non è così: quel colore dorato che fa rifiorire in pochi giorni i più fortunati, io ci metto settimane a raggiungerlo. 


Ma la bellezza del rincontro con il mare, dopo quasi un anno, supera ogni timore di apparire ridicoli o inadatti.
Così quest'anno, ho preso coraggio e senza nemmeno farlo apposta, ho anticipato notevolmente il momento della prima esposizione. 

Non appena arrivate nelle vicinanze dei primi paesi di mare l'aria profuma di sale, la temperatura si fa più dolce, ogni cosa si stempera nelle mille sfumature del blu. 
Oggi era una giornata fresca, molto fresca.

Dopo qualche ora di sole e di chiacchiere fitte, il vento ha iniziato a soffiare per regalarci l'incanto di una spiaggia deserta.

Un coraggioso in acqua, una coppia a passeggio e un cane scodinzolante, noi.
Intorno solo la voce magnetica delle onde che tornano ad infrangersi sulla battigia, suonando sempre la stessa canzone ipnotica, molti sassolini grigi e rosa, piatti e tondi, qualche gabbiano che si lascia trasportare nel vento, gli occhi che si gonfiano di tutta la bellezza che solo il mare sa regalare. 

E mentre mi perdo nella forza di questo rincontro d'amore che ogni anno rinnova il suo incanto, mi tornano alla mente i versi di Baudelaire: " Sempre il mare, uomo libero, amerai! Perché il mare è il tuo specchio; tu contempli nell'infinito svolgersi dell'onda l'anima tua".

Il mare, una poesia semplice che sa di libertà.









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