mercoledì 19 aprile 2017

Giorno settantadue: tempo di silenzi.

Oggi è davvero difficile poter trovare un motivo di felicità e non perché non ce ne siano stati, ma perché il dolore forte delle perdite occupa tutto il mio cuore, mi riempie in questa notte di freddo ritrovato di quasi Maggio e non lascia spazio per altro.

Sentirsi piccoli, infinitamente fragili, spersi dinnanzi alla morte.

Ci ha lasciati il papà di una cara amica, un uomo che ho avuto modo di conoscere solo per il tempo di una breve ma intensa vacanza un paio di estati fa.
Un uomo che forse, però, conosco attraverso il sorriso di sua figlia, lo stesso che aveva lui.

Di lui ricordo la gentilezza e l'infinita ospitalità, le brioche calde al risveglio in quella splendida colazione con vista sulla campagna siciliana, la sua risata e lo sguardo acceso di un uomo che credeva ancora in qualcosa.

Non voglio sprecare altre parole, sarebbero superflui tentativi di spiegare la sofferenza che torna, sempre uguale e sempre diverso, ogni volta che qualcuno ci lascia.

Lo conoscevo poco, è vero, ma la forza che ho visto in sua figlia, mi racconta tanto di quello che era.
Oggi vorrei solo ringraziarlo, chissà, forse illudendomi che possa sentirmi, per avermi regalato un'Amica meravigliosa, la possibilità di vedere la sua terra che tanto amo attraverso gli occhi di chi quella terra la conosce bene perché la vive ogni giorno, perché ci è nato e cresciuto.
Vorrei ringraziarlo per avermi aperto le porte di casa sua, pur senza conoscermi, per quella festa in giardino di luci e risate, donne che cadono danzando, cantanti improvvisati.
Vorrei ringraziarlo per quei giorni di sale e vento, per quell'arcobaleno incredibile sulle colline mentre tornavo verso l'aeroporto, per quel viaggio che mi ha riportata al mondo dopo un periodo particolarmente duro.
E vorrei portare con me il ricordo di quell'orgoglio, di quel coraggio che inspiegabilmente mi pare aver intuito nel suo sguardo.
Il coraggio di chi crede in un ideale e lo porta avanti, nonostante tutto.

Adesso è tempo di silenzio e di accogliere l'enorme messaggio che ogni cosa porta con sé: dedicare il nostro tempo alle persone che amiamo, non sprecarlo con chi non merita, usare bene il nostro presente, abbracciare di più, ringraziare di più, vivere intensamente ogni istante nel suo momento, cogliere la perfezione di ogni amore, anche di quello più imperfetto, vivere per essere noi stessi, lottare per diventare ciò che siamo, credere sempre in qualcosa di grande, anche quando questo significa faticare.





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