sabato 29 aprile 2017

Giorno settantanove: una lettera di carta.

Giovedì pomeriggio, pausa pranzo.
Rientro a casa e dopo un'ora devo tornare a scuola.
Ma questo non mi impedisce di rubare qualche istante alla fretta perenne per dare una sbirciata alla buca delle lettere: intravedo una busta bianca.
Infilo la chiave piccola, giro e apro.
So già che sarà qualcosa da pagare: dopo il bollo della macchina è arrivata anche la tassa sui rifiuti, in questi giorni.
Invece, con mie enorme sorpresa, si tratta di una lettera, una lettera vera, di quelle scritte a mano da un amico.
Che emozione!
Riconosco immediatamente la calligrafia elegante sul dorso della busta.
Faccio la scale due a due, morendo dalla voglia di aprirla!

Non ricevo lettere da anni e mi sembra una cosa meravigliosa tenere di nuovo tra le mani una piccola busta bianca con il mio nome scritto in nero, sapendo che lì dentro ci sarà qualcosa di molto bello, qualcosa che qualcuno di speciale ha deciso di regalarmi.

Mangio di fretta un boccone e poi metto la caffettiera sul fuoco.
Apro la tavoletta di cioccolato fondente, ne stacco un quadrato e lo appoggio sul piattino.
Mi siedo in attesa che il profumo invada il soggiorno e solo dopo aver versato il caffè bollente nella tazzina, apro lentamente la busta.
È un momento di magia quello dedicato alla lettura, sempre, ma lo è ancor di più se si sta leggendo qualcosa indirizzato solo ed esclusivamente a te.

Sono due facciate fitte, le parole scorrono veloci in una prosa piacevole.
Qui si parla d'amore, non poteva che essere altrimenti.
Mi sento doppiamente fortunata ad avere nella mia vita qualcuno capace di provare ancora emozioni simili e soprattutto qualcuno che mi dedichi del tempo per condividere con me questi sentimenti.
Sentirsi incantati davanti a due occhi nuovi, sentirsi persi in quello sguardo. Che sensazione indescrivibilmente preziosa: una sensazione che ho perso in due occhi che ormai sono lontani.
Ma una sensazione che conosco bene e che mi manca.
Provo una sorta di invidia bella per quel suo folle sentire, quel suo sentire in ogni millimetro della propria pelle che non esiste al mondo nulla di più incredibile di quello sguardo.

A volte mi domando se la vita senza amore possa aver un senso.
Per fortuna non ho troppo tempo per approfondire la questione.

Rileggo la lettera, mi riprometto che gli risponderò.

Ormai è ora di uscire di nuovo.

Ripiego il foglio e lo infilo nella busta.
Prendo la busta e la metto tra le pagine della mia agenda, in borsa.

Oggi voglio che questa lettera, che sa della magia delle cose inattese, mi faccia un po' di compagnia.









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