martedì 9 maggio 2017

Giorno ottantacinque: di terrazze estive e canzoni stonate.

Di questi due giorni di straordinaria normalità ho amato molte cose.

In ordine sparso: le voci degli invitati che parlano a volume abbastanza alto da sentire il contenuto dei loro discorsi e distinguere le risate mentre fumano in terrazzo, probabilmente a fine cena -scena tipicamente estiva-, il parcheggio sotto casa per due sere di seguito,  il ciambellone appena sfornato di mamma e il suo profumo che riempie le scale di casa, trovare una rivista di trekking in buca, ricevere un messaggio da qualcuno lontano che ti manca e che racconta di averti sognato di schiena mentre ti accarezzava una spalla, un massaggio rilassante di un'ora, riuscire a spiegare un concetto di matematica ad un bambino che la odia, inaugurare un paio di scarpe da tennis bianche, il sorriso incredulo e il ringraziamento sentito di un pedone che hai lasciato passare fermandoti e creando malcontento nel conducente dietro di te (pratica che mi contraddistingue riempiendomi di soddisfazione esistenziale), una fetta di torta alla vaniglia e un calice di Moscato brindando per il compleanno di due Belle donne, la fatica delle prove a teatro e la sensazione che poco per volta le cose inizino ad andare per il verso giusto, il sapore della prima serata calda dopo il ritorno inatteso dell'inverno negli scorsi giorni e il piacere di camminare senza giacca alle undici e sette minuti, il complimento più bello degli ultimi tempi: una persona che stimo che mi trova empatica, scrivere una poesia su Maggio, leggerla in classe senza svelare di esserne l'autrice e sentire che i miei bambini la trovano bella, cantare una canzone a squarciagola in macchina mentre al semaforo uno sconosciuto ti guarda sorpreso.

E di tutta questa poesia, se non scegliessi di fermarla su questa pagina bianca, non resterebbe che un ricordo fragile destinato a perdersi in un istante.

Invece no, io voglio farla mia, voglio rubarla al tempo che passa e costruirci un rifugio accogliente per i giorni meno splendenti.
Nelle piccole cose riposa in silenzio il segreto della vera Felicità.
Ne sono sempre più convinta.
Nella straordinarietà del normale risiede la vera Bellezza.








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