lunedì 15 maggio 2017

Giorno novantuno: l'abito bianco.

Non rientro in quella categoria di donne che ha il sogno dell'abito bianco, altrimenti quell'abito molto probabilmente lo avrei già indossato.
Inoltre se in questo momento avessi un compagno che amo e che mi ama al mio fianco, molto probabilmente ci starei vivendo insieme da un po' senza necessariamente essermelo sposato.

Tuttavia non nascondo che indossare un vestito da sposa, seppur per gioco, seppure per motivi legati alla finzione teatrale piuttosto che a quella reale (in fondo la cerimonia matrimoniale cos'è se non uno spettacolo dove ognuno indossa la sua maschera migliore interpretando il proprio ruolo ben stabilito?) fa un certo effetto.

Un effetto strano, estraniante, ma anche piacevole.

Sarà che credo che non mi accadrà una seconda volta, ma vedermi addosso tanta delicata bellezza è stato bizzarro e stranamente affascinante.
Così com'è strambo e affascinante salire sul palco per provare e riprovare uno spettacolo al quale speri non assista nessuno che ti conosce, perché forse, tu hai capito che ti piace di più stare "dall'altra parte", tu preferisci stare dietro.
Tu ami stare dove non ti si vede, ma dove proprio per questo ti senti più libera di esprimerti: dietro lo schermo per scrivere, dietro l'obiettivo per fotografare, dietro agli amori sbagliati perché sai che non potranno mai compiersi davvero e non compiendosi, non finiranno.

Ti piace stare dietro ad ogni cosa e situazione.

Perché a te non piace apparire, ad essere sinceri, ma ti piace essere e ami che siano gli altri a scoprirti attraverso ciò che crei, attraverso le tue parole, le tue immagini, la tua presenza.

Ma a teatro ci vai lo stesso, perché è un po' una sfida con te stessa.
Così come vai un po' ovunque da sola.
Così come fai cose che tempo fa non avresti immaginato possibili.
Semplicemente quando una cosa ti spaventa ti ci butti in mezzo a capofitto, la attraversi, perché quello è il solo mondo che conosci per non temerla più.

Oggi un bimbo a scuola mi ha detto che dovrei darmi da fare a cercare un fidanzato, perché se continuo ad aspettare di incontrarlo casualmente, non lo troverò mai.
Ho riso di gusto e ho pensato che i bambini sanno sempre stupirti toccando con leggerezza anche le ferite ancora aperte.
E poi ha aggiunto :" Così potremo venire tutti al tuo matrimonio"!

Chissà se forse anche "l'abito bianco" un giorno smetterà di farmi paura.
Chissà se smetterò mai di inseguire uomini impossibili, inaffidabili e lontani da ciò che desidero (o che credo di desiderare).
Forse non è un caso se fino ad oggi è andata così.
Dovrei tentare di indossarlo, prima o poi quest'abito, infilandomici dentro con tutta me stessa come sul palcoscenico?
Forse non mi sono mai sentita all'altezza di un vero finale felice.

Oggi è arrivato il momento di darmi un'opportunità, di smettere di stare sempre dietro, di fare un passo avanti guardando negli occhi la mia vita.






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