venerdì 17 febbraio 2017

Giorno diciassette: un regalo lento.

Sono giorni che non faccio altro che pensare al fatto che salirei su un treno o un su un aereo per andare ovunque. 
Siamo a metà febbraio, metà anno scolastico, quasi fine inverno. La fatica inizia ad avvertirsi: tutte le tensioni si concentrano sul collo, le ore di sonno non sono mai abbastanza, la pelle invoca qualche raggio di sole.
Però, per fortuna, le giornata iniziano ad allungarsi, la luce invita a lasciare il letargo e ci riempiamo improvvisamente di una nuova energia che ci fa venir voglia di camminare di nuovo, stare all'aria aperta. Torniamo a pensare ai viaggi, all'estate che si avvicina e che seppur ancora molto lontana, promette qualche nuova sorpresa.
Questo è uno dei periodi dell'anno che prediligo, come se con la natura si risvegliasse anche una parte assopita di me e tornassi a vivere pienamente.
Ma le vacanze sono ancora lontane, anzi, lontanissime e per ora l'unica cosa che posso fare è sognare, immaginare, organizzare il prossimo viaggio ed aspettare.

Così decido che, comunque, potrei almeno farmi un regalo.

E invece che ripiegare sul solito oggetto materiale che dopo poco smetterà di brillare uniformandosi a tutti gli altri che già vivono annoiati e dimentichi tra le pareti di casa, nelle scatole sotto i letti, negli armadi polverosi, scelgo di dedicarmi un'ora, sessanta meravigliosi e lunghissimi minuti di massaggio.

Ho una persona di fiducia che sa rimettermi al mondo. 
Ci sono mani che sono magiche.
E così, mentre fuori l'aria della quasi sette preannuncia una notte tiepida, mi abbandono completamente su un lettino tra pareti arancioni e incenso alla vaniglia. 
Una musica di sottofondo che a stento ricordo mi tiene compagnia mentre non penso più a nulla e nel giro di pochi minuti la stanchezza sparisce, i pensieri si dissolvono, le preoccupazioni che poco prima riempivano in maniera ossessiva la mia testa non sono più con me.
Se non avete mai provato vi consiglio di farlo al più presto. Un massaggio fatto bene, da mani esperte, è un balsamo per il corpo e per l'anima. 


Mi sono fatta un regalo, oggi. 
Il primo di una lunga serie, in attesa di tornare a camminare tra i fiori di montagna, di immergermi nelle acque trasparenti del mio Sud, di salire su un treno che attraversa la campagna dorata dell'estate. 






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