Martedì tredici febbraio: come dicevo, il mese peggiore. Infinito groviglio di nuvole, freddo e grigio. Sono quasi due settimane che non si vede il sole, il mio umore inizia ad affievolirsi pesantemente ed io a spazientirmi.
Nemmeno la quotidiana camminata verso scuola è in grado di regalarmi qualche attimo di sollievo: il fango sugli stivali puliti, il fumo delle macchine ferme al semaforo, il cielo inesistente.
Pare che tutto si sia spento.
Per fortuna entrando in classe trovo i bimbi con la loro quotidiana voglia di raccontarmi cosa è successo ieri, una maglia colorata che mi ricorda di sorridere, un paio di orecchini di pasta fimo appositamente ideati e creati per me dalle mani di una di loro.
Penso di esser fortunata a fare un lavoro simile. Non lo cambierei con nessun altro al mondo.
L'entusiasmo e la carica che sono in grado di darti i bimbi una volta che entri nelle loro vite è qualcosa di straordinario che ti aiuta a dimenticare in un istante ogni tuo problema.
Dopo lavoro torno a casa decisa a rintanarmi per qualche ora nel mio piccolo nido e a godermi il tepore di un tè.
Ho sempre avuto una passione smodata per gli infusi, le tisane e tutto ciò che si può bere lentamente per riscaldare il corpo e la mente. Ricordo che da piccola amavo collezionare le scatole dei tè pregiati che regalavano ai miei genitori. Tutt'oggi, non esiste sabato pomeriggio passato al mercato delle pulci dal quale io non torni senza aver comprato almeno una scatola di latta.
Così mi accingo a preparare il mio tè alla menta, mentre fuori tutto è umido.
Adoro l'idea di avere un rituale privato da ripetere ogni giorno.
Le abitudini, quelle belle, sono in grado di farci sentire protetti, di creare una parentesi solo nostra dove rinchiuderci e sentirci al sicuro.
Le nostre abitudini ci rispecchiano, parlano di noi, ci coccolano nel loro costante ripetersi sempre uguale, diventando una parte fondante del nostro particolarissimo essere unici.
Mentre verso l'acqua bollente sulla bustina e il profumo fresco della menta inizia a diffondersi tutto intorno, un senso di benessere mi riempie improvvisamente.
Sta forse nella bellezza di questi insignificanti dettagli la felicità?
Mentre sorseggio il mio tè, mi dico che sì: forse ancora non è arrivato il sole, ma anche godermi questo momento così insignificante, eppure così unico, può essere un piccolo assaggio di luce e che anche la pioggia può esser bella.
https://www.youtube.com/watch?v=cT0hgH9qVfg
Nessun commento:
Posta un commento