giovedì 16 marzo 2017

Giorno quarantaquattro: un libro illustrato.

Il Giovedì sera di solito non ho nemmeno la forza di guardare un film perché so già con estrema certezza che mi potrei addormentare dopo venti minuti nella migliore delle ipotesi.
Questa sera non fa eccezione: anzi!
L'anno scolastico che rotola rapidissimo verso l'epilogo inizia a farsi sentire, le lezione di yoga mi fanno rincasare tardissimo e così succede che salvo una piccola pausa di qualche ora, me ne stia praticamente fuori di casa tutto il giorno.
Mentre torno in metro con la faccia stanca e stropicciata dalla fatica, un tizio davanti a me inizia a parlare di pizza: ecco, anche stasera finirà come ogni Giovedì che si rispetti!
Mi spazzolo una Margherita in dieci minuti precisi, poi capitolo sul letto e a gambe incrociate, in compagnia della mia gatta, mi godo la mia piccola felicità di oggi: le lettura di un bel libro illustrato.
Ho sempre amato disegnare sin da quando ero piccola e fino a un certo punto me la sono cavata anche discretamente bene.
Poi, non so se perché non sono stata capace di coltivare e approfondire la cosa o perché semplicemente sono cresciuta e i miei disegni hanno smesso di apparire interessanti agli occhi dei più, ho smesso.
Sbagliando.
Perché quando qualcosa ci appassiona e fa risuonare emozioni dentro di noi, non dobbiamo
allontanarcene per nessuna ragione.
Ma questo l'ho imparato più tardi.
I libri illustrati sono la sintesi perfetta di due cose che adoro fortemente: i libri e i disegni.
Li ho riscoperti soprattutto da quando lavoro coi bambini e ogni volta che entro in una libreria, mi dirigo sicura alla ricerca di qualche chicca che racchiuda parole e immagini.
Ce ne sono alcuni veramente meravigliosi, pagine che fanno sognare trasportandoti con qualche linea e qualche macchia di colore in mondi lontani, immaginari o in luoghi già vissuti. Se aprire un libro è entrare in una storia, aprire un libro illustrato è immergersi fino al collo nelle atmosfere e nel respiro di quella storia, vederla risplendere, commuoverci per la sua bellezza.

Sfoglio il libro, leggo qualche parola, bevo dalla mia tazza a fiori, guardo Frida che mi spia di sottecchi.

Anche questa può essere felicità, intensa felicità racchiusa tra le pagine di un libro e le pareti di una casa a godersi il primo momento di pace dopo una giornata che sembrava infinita.




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