lunedì 20 marzo 2017

Giorno quarantasette: il caffè della domenica.

Funziona sempre che mi riprometto di rilassarmi nel fine settimana, che questa volta non farò mille cose, come al solito, ma passerò la domenica, almeno quella, in panciolle sul divano, al massimo una passeggiata.

Invece puntualmente finisce che nei due giorni di quasi totale libertà (ebbene sì, a discapito dei luoghi comuni che ci vedono nullafacenti, gli insegnanti lavorano anche nel week end: programmazione di tutte le lezioni della settimana e correzione di quaderni e verifiche) mi sembra che starmene a non fare nulla, ma proprio nulla, sia uno spreco di vita e quindi mi lancio in mille attività.
Ci sono fine settimana in cui pare si siano messi tutti d'accordo per organizzare cose interessanti e si fa difficoltà a scegliere.
Questo era uno di quelli.
Tra nuove uscite al cinema, conferenze, mercatini vintage, camminate in collina, concerti e spettacoli dal vivo.
In tutta quest'abbondanza di cose interessanti, ma anche stancanti, se vogliamo, quello che ho chiaro è che voglio cercare di non correre, di lasciare da parte, almeno oggi, la fretta. E il modo migliore per celebrare la lentezza di una domenica mattina è recuperare una bella abitudine che da anni ho trascurato: la colazione al bar.
Le caffetterie sono un luogo ricco di interessanti spunti di riflessione.
Ciò che amo di più di tutto è ordinare il mio caffè con cornetto - solitamente vuoto o al cioccolato- , sedermi a sfogliare il quotidiano e poi fermarmi ad osservare gli avventori.
Il privilegio di una mattina con del tempo da perdere, la fortuna di chi può fermarsi ad osservare la vita che scorre.
L'umanità che popola i bar, soprattutto quelli di quartiere con i loro clienti abitudinari, esercita su di me un'attrazione irrefrenabile.
Potrei passare ore persa nell'esercizio del guardare.
Ed ecco che un semplice rituale come quello della colazione fuori casa può diventare occasione di riflessione, fonte di ispirazione che trova sui volti degli sconosciuti e sulle loro storia, motivo di innamoramento.
Un caffè senza fretta a ricordarmi che la Domenica è bello anche non far nulla.
Almeno per il tempo di una colazione.



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