Anche quando si tratta di un breve fine
settimana non troppo lontano.
Anche quando si va in un posto che si
conosce benissimo, dove si sono passate le estati dell'infanzia a
casa dei nonni e dove si torna regolarmente.
Oggi vado a trovare un'amica, -in
realtà vari amici- che vivono relativamente vicino a casa, ma
abbastanza lontano da fermarsi fuori un paio di giorni.
Ed ogni parentesi di evasione dalla
vita di tutti i giorni è una vera benedizione, soprattutto quando è
un periodo complicato, soprattutto quando vuoi uscire da un pensiero
che non ti dà tregua.
Così, caso vuole, che un'amica in
comune sia in città e si offra gentilmente di darti un passaggio e
di viaggiare insieme.
Ed ecco che anche il tragitto diventa
un'esperienza piacevole oltre che costruttiva.
Con alcune persone nasce da subito
un'intesa immediata, sin dalla primissima volta in cui ci si vede.
Io credo che nelle amicizie, così come
in amore, si viva di entusiasmi spontanei, ci si senta “a casa”
sin dal primo istante in cui ci si stringe la mano recitando la
solita parte in cui si ripete il nostro nome e concentrati su di noi,
ci si dimentica puntualmente del nome dell'altro.
Le relazioni sono la cosa più
preziosa.
Gli incontri con gli altri scrivono la
trama della nostra vita, trama che noi andiamo a costellare di
punteggiatura: virgole come pause di riflessioni, parentesi di
distrazione, punti a capo che chiudono storie. E in questa spesso
strampalata sequenza di conoscenze, amicizie, amori e disamori che si
susseguono senza tregua noi troviamo il senso, il nostro personale
senso delle cose.
Amo le persone e le loro storie, non
potrei fare a meno della mia dimensione di animale sociale. Nulla
come una nuova conoscenza sa riempirmi di entusiasmo e di nuova
voglia di andare avanti, di scoprire, di vivere.
E così passare un'ora in macchina con
qualcuno che si conosce poco, ma che si sente inspiegabilmente affine
diventa un'esperienza interessante.
Si ride, si scherza e si riflette, ci
si confida, si scopre che certi punti di vista possono essere
condivisi anche con qualcuno che conosciamo a malapena e che la
sintonia è una fortuna che va coltivata e preservata.
Mentre la sera tiepida declina nel buio
fuori dal finestrino, mi abbandono felice al pensiero di tutte
le persone che ancora dovrò incrociare tra i miei giorni e di quelle
che già ho conosciuto e che mi hanno inevitabilmente lasciato
qualcosa di loro, in un continuo scambio di anime.
Penso a tutti
quelli che sono restati, alle loro voci che mi fanno compagnia e a
quelli che se ne sono andati, perché di stare nella mia vita,
proprio non ne volevano sapere o perché per loro, non c'era più
spazio.
Tutti hanno lasciato traccia del loro
passaggio, qualcosa che è servito a costruire la me che sono oggi e
per questo, indipendentemente dagli errori, dalle porte chiuse in
faccia, dal dolore che avrebbe potuto evitarsi, sento di esser grata
anche a loro.
In una sera di inizio primavera torno a sorridere sul sedile di un'auto, in compagnia di una nuova amica, pensando a tutta la meraviglia che ancora mi aspetta, agli occhi sconosciuti che avranno un giorno un nome, alle voci che non ho ancora ascoltato, ma che diventeranno famigliari, alle risate che arriveranno e a quelle che se ne sono andate.
In continuo viaggio, in costante cambiamento, in un susseguirsi sorprendente di incontri e addii, partenze e nuove mete.
In fondo, penso, forse è proprio questo il bello della vita.
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